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Primo giorno di Primavera – Un pensiero ed una preghiera

PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA - UN PENSIERO E UNA PREGHIERA

21 Marzo 2020

Non ho Facebook né Instagram… non sono “moderno” né familiare con i nuovi mezzi dei social. Vi prego perciò, se volete, di inoltrare questo pensiero ai vostri amici e familiari. Desidero starvi vicino in questi giorni di “lontananza” e di preoccupazione per tutti in cui ci è persino proibito di celebrare la Messa o recitare il Rosario con i fedeli. Una volta, in tempo di guerre e di carestie, di pestilenze o altro, si facevano le Rogazioni e si invitava il popolo a raccogliersi tutti insieme a pregare. Oggi il contrario, tutti obbligati a non uscire di casa. E in questo tempo di Quaresima, che è tempo di penitenza e di digiuno, siamo obbligati a un digiuno forzato anche dell’Eucarestia. Non avremmo mai pensato di dover digiunare in questo modo! Le cose, purtroppo, impariamo ad apprezzarle meglio quando ci vengono a mancare: l’aria, il sole, l’acqua, il cibo, gli amici… il prete, la Messa. Chissà che questo ci serva ad apprezzare meglio anche la Messa domenicale anche in tempi normali quando tutto sarebbe bello e facile!

Tra le riflessioni che ho letto in questi giorni vi trascrivo questa che mi pare molto bella e azzeccata: “C’è dell’oro, credo, in questo tempo strano. Sentivamo tutti ch’era troppo furioso il nostro fare. Ci dovevamo fermare, ma non ci riuscivamo. Andava fatto insieme, rallentare la corsa. Ora siamo obbligati a stare a casa, come bambini che l’hanno fatta grossa… e non avranno baci, non saranno abbracciati. Potremo però guardare di più il cielo, fare il pane, cantare piano, sentire forte l’intesa che siamo insieme. Un comune destino ci lega tutti. Saremo più attenti, credo, agli altri e scopriremo la solidarietà. Adesso sappiamo quanto è triste stare lontani anche soltanto un metro”.

Per finire, ricordiamo: non siamo noi che abbiamo fatto il cielo. Ringraziamo Dio per i segni di speranza: i bimbi venuti alla luce in queste settimane; i modi nuovi per vivere la prossimità; per quanti lavorano negli ospedali e case di cura e per tanti volontari; per gli imprenditori e per chi deve impegnarsi il doppio per noi; per chi soffre e chi è ammalato; per chi si vede strappare via crudelmente i propri cari o resta in attesa di buone notizie dai figli o dai parenti lontani.

Per l’intercessione della nostra Mamma celeste, il Signore benedica voi e le vostre famiglie, vi accompagni in questi giorni di sofferenza, vi protegga dal coronavirus e da ogni altro male.

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