UNA VOCE PREZIOSA PER TUTTI GLI ITALIANI Il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica. Un invito al rispetto, all’unità e a creare comunità. Più progetti e valori e meno proclami
12 Gennaio 2019
Non stupiscono il tono e le parole di Mattarella, a fine dicembre, dettate da amore per la Patria e per gli Italiani. Motivo che mi spinge a riportarne parzialmente il testo onde farlo conoscere a chi, per diversi motivi, non ha potuto ascoltarlo. Il suo discorso è iniziato così: “Questo appuntamento – nato decenni fa con il primo Presidente, Luigi Einaudi – non è un rito formale. Mi assegna il compito di rivolgere, a tutti voi, gli auguri per il nuovo anno: è un appuntamento tradizionale, sempre attuale e, per me, graditissimo”.
Aggettivo usato al superlativo a dimostrazione dell’amore per i “cari” concittadini ai quali intende trasmettere, “dal Quirinale, casa di tutti gli Italiani”, il suo affetto, nonché quel che ha “sentito e ricevuto nel corso dell’anno da parte di tanti nostri concittadini”, a testimonianza della necessità “di sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita”. Vicinanza e benevolenza giudicati, dal Capo di Stato, come “bisogno di unità”, di quel “futuro del nostro Paese” che comporta anche l’essere “rispettosi gli uni degli altri… consapevoli degli elementi che ci uniscono e… rifiutare l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità”.
Per Mattarella la collettività porta a condividere diritti e doveri. Questo “significa responsabilità e costruzione di un futuro comune di responsabilità … So bene che alcuni diranno: questa è retorica dei buoni sentimenti, che la realtà è purtroppo un’altra; che vi sono tanti problemi e che bisogna pensare soprattutto alla sicurezza. Certo …é condizione di un’esistenza serena. Ma la sicurezza parte da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune”.
Richiesta, questa, “particolarmente forte in alcune aree del Paese, dove la prepotenza delle mafie si fa sentire più pesantemente. Ed in molte periferie urbane dove il degrado favorisce il diffondersi della criminalità. Non sono ammissibili zone franche dove i cittadini si sentono soli ed indifesi. La vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza. Sicurezza è anche lavoro, istruzione … attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro”.
Valori, secondo il Capo di Stato, “coltivati da chi svolge seriamente, giorno per giorno, il proprio dovere; quelli di chi si impegna volontariamente per aiutare gli altri in difficoltà. Il nostro è un Paese ricco di solidarietà. Spesso la società civile è arrivata, con più efficacia e più calore umano, in luoghi remoti non raggiunti dalle pubbliche istituzioni. Ricordo gli incontri con chi, negli ospedali o nelle periferie e in tanti luoghi di solitudine e di sofferenza, dona conforto e serenità. I tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a fianco dei Corpi dello Stato. È l’Italia che ricuce e che dà fiducia”.
Riporto solo alcune parti del discorso, durato quasi 15 minuti, seguito in Tv da più di 10 milioni di connazionali, in Italia e all’estero, e rintracciabile via internet, durante il quale Mattarella ha invitato a smetterla con le prediche, gli insulti, e le intolleranze dilaganti sui giornali, tra la gente ed anche tra i politici la cui “faccia feroce” non piace agli Italiani che aspirano ad un dibattito più civile ed a rapporti più educati. Altrimenti le litigiosità e le continue ribellioni potrebbero produrre una crisi di Governo e nuove elezioni. Invitando i politici ad evitare “l’astio” della lotta partitica.
Un’esortazione provocata dalle “violazioni delle prerogative” delle Camere messe in atto dal Governo, di conseguenza invitato dal Capo di Stato a rispettare la democrazia e le funzioni parlamentari spesso “calpestate”, come successo durante il voto di fiducia sulla legge di bilancio approvata da Deputati e Senatori che hanno parzialmente cambiato il testo, rinviato le decisioni sulle materie economiche ed inserito alcune modifiche su piano Industria e pacchetto famiglia, che prevede, tra l’altro, cinque giorni di congedo obbligatorio per i papà e prolungato il bonus asilo nido, sia pubblici che privati, nonché l’assistenza domiciliare per i bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.
Un invito, il suo, ai politici ed ai cittadini all'”unità” e a sentirsi “comunità”. Ha parlato di “responsabilità”, di “futuro comune” e “rispetto gli uni degli altri”. Al quale ha aggiunto l’augurio a Papa Francesco ringraziandolo “ancora una volta, per il suo magistero volto costantemente a promuovere la pace, la coesione sociale, il dialogo, l’impegno per il bene comune”. Ed invitato “ad aver fiducia in un cammino positivo”, anche se “non ci sono ricette miracolistiche” per individuarlo. E conclude augurando buon anno a tutti.